Carlo Zauli
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Biografia breve di Carlo Zauli
Carlo Zauli (Faenza 1926 – Faenza 2002) è stato un ceramista e scultore italiano. Nel 1937 si iscrive al Regio Istituto d'Arte per la Ceramica di Faenza, allievo di Domenico Rambelli e Anselmo Bucci. Nel 1944 è costretto ad interrompere gli studi perchè deportato in Germania nel campo di lavoro di Ulz. Dopo la liberazione riprende gli studi come allievo di Domenico Rambelli, Anselmo Bucci e Angelo Biancini, del quale diviene anche collaboratore. Diplomatosi nel 1948, con Umberto Zanoni, Averardo Giovannini e Renato Zama, rileva, nel 1950, il laboratorio di ceramica artistica "Studio Ceramico Morelli" di proprietà di Mario Morelli in via della Croce a Faenza e fonda la manifattura ceramica "Ca' Pirota". Negli anni successivi conosce, Albert Diato, Giuseppe Lucietti, Nanni Valentini e Giuseppe Spagnulo con i quali, condividendo l'interesse per la ceramica, sperimenta l'utilizzo di grès e impasti argillosi cotti ad alta temperatura (1250°). Nel 1951 esordisce alla mostra selettiva dell'Angelicum di Milano dove ottiene il premio del Ministero per l'Industria e il Commercio. Nel 1953 vince il Premio Faenza,ex-aequo con Salvatore Meli, presentando un vaso asimmetrico con ornati a pastiglia chiara su fondo turchese. Dal 1954 partecipa assiduamente alle Triennali di Milano dove espone le sue opere in grès rivestite dei suoi particolari smalti bianchi (bianchi Zauli), cotti a 1200°, che da lui prendono il nome. Nello stesso anno rimane unico proprietario della ditta e si avvia sulla strada della più innovativa sperimentazione iniziando a deformare i suoi lavori., utilizzare nuovi impasti, cuocendo ad alta temperatura i suoi manufatti e rendendo la sua bottega luogo di ritrovo dei maggiori artisti faentini e non solo. Nel 1956 ottiene il Premio Gaetano Ballardini e nel 1957 partecipa alla XI Triennale di Milano e allestisce una personale a Roma. Partecipa a numerose edizioni del Premio Faenza classificandosi al primo posto nel 1953, nel '58, e nel '62. Nel 1958 esegue 21 pannelli decorativi in maiolica policroma destinati a decorare la Reggia di Bagdad e nello stesso anno vince per la seconda volta il "Premio Faenza con un vaso in bianco e ruggine. Dal 1958 al 1978 svolge attività didattica presso l'Istituto "G. Ballardini" di Faenza. Nel 1960 ottiene il primo premio alla Biennale di Gubbio e nel 1962 è vincitore nuovamente del Premio Gubbio e del Premio Faenza. Nel 1961 esegue un grande altorilievo commissionatogli dallo stato del Qwait. Nel 1962 è di nuovo vincitore del Premio Faenza, con un vaso cilindrico e palla a smalto bianco fiammato e nello stesso anno gli viene affidata la cattedra di tecnologia ceramica all'Istituto d'Arte di Faenza. Nei primi anni Sessanta diviene socio della fabbrica di rivestimenti ceramici "La Faenza" e si dedica all'attività di designer. Negli stessi anni inizia la produzione di vasi e poco più tardi quella di scultura geometrica. Dagli anni Sessanta tra i collaboratori dell'artista troviamo Segio Gurioli, Emidio Galassi e Mauro Tampieri. Nel 1968 avvia la produzione delle famose sculture ispirate alle sfere, alle ruote, ai cubi e alle colonne. Nel 1972 espone alcune opere al Museo Reale di Bruxelles, all' Hethiens Musuem di Dusseldorf e alla Quadriennale d'Arte di Roma. Nel 1973 vince il primo premio alla Mostra Internazionale di Nagoya in Giappone e tiene una personale, con 120 epore esposte, presso il Museo d'Arte Moderna di Osaka che, grazie al successo ottenuto, viene riproposta a Tokio, Nagoya e Kioto. Nel 1975 Carlo Zauli apre uno studio anche a Milano e l'anno successivo è di nuovo invitatato in Giappone, dove è premiato con l'onorificienza di "Tesoro Nazionale Vivente", ed espone al Museo di Arte Moderna di Osaka, oltre alle ceramiche, alcune sculture in argento e in bronzo. Nel 1978 Faenza gli dedica una personale sugli ultimi dieci anni di ricerca artistica. Nel 1979 inizia a Collaborare con la "Rosenthal". Nel 1980 l'artista è di nuovo in Giappone con una mostra itinerante che vede le sue opere esposte a Tokyo, Kyoto, Fukuoka, Tokoname e Toky. Nel 1984 espone in una mostra antologica a Limoges e viene invitato a partecipare alla mostra faentina "Maestri della Ceramica". Nel 1989 tiene una personale a Mosca. Nel 1991 iniziano i problemi di salute che lo portano a rallentare sempre più la produzione. Nel 1995 il comune di Cesena gli dedica una grande mostra antologica. Carlo Zauli, considerato tra i più grandi maestri contemporanei della ceramica in ambito internazionale, rimane attivo fino al 1998 poi muore a Faenza nel 2002 e i figli Matteo, Monica e Laura realizzano, nei laboratori faentini del padre, il Museo Carlo Zauli.
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